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martedì 11 gennaio 2011

Capitolo 2 – Il ragazzo

Secondo capitolo di un piccolo racconto senza pretese dal titolo "Dogma".



Immagine presa da http://metaforum.it e modificata


Aveva seguito gli altri membri della sua famiglia fin da piccolo. Da principio li aveva osservati circondare la preda e ucciderla, in seguito aveva appreso come legarne le zampe e il muso, poi come seguirne le tracce. Cresciuto ancora, gli fu insegnato a scuoiare, a ripulire la carne e conservare le interiora.
Ora, come i suoi fratelli prima di lui, doveva sconfiggere gli spiriti che vivono nella notte, ciò avrebbe sancito la sua maturità e gli avrebbe dato il diritto di possedere una delle sue sorelle, di cacciare per se e per i figli che lei avrebbe generato. Avrebbe affrontato gli spiriti in solitudine nella notte e sarebbe tornato al villaggio col giorno da uomo e cacciatore.
Sul suo corpo furono tracciati i segni che lo avrebbero protetto, l’anziano ricoprì con essi il suo torace, l’addome e le gambe. Gli fu data la lancia cerimoniale e dell’acqua, poi il ragazzo uscì dal villaggio ed entrò nella pianura.
Era solo.
Mentre avanzava, si voltò in dietro, per guardare i suoi fratelli lontani nelle loro case.
Era solo ed ebbe paura.
Come gli era stato detto dall’anziano, il ragazzo camminò verso il sole che lambiva l’orizzonte alla ricerca della roccia sacra. Aveva udito tante storie sulla roccia, sui suoi poteri e sul dio che vi abitava dentro, ma non era mai stato in quella parte della pianura e in realtà non aveva la minima idea di cosa potesse trovarvi perché a tutti era fatto divieto di andarvi. La sua mente vagava immaginando strani paesaggi, lingue di fuoco ed improbabili esseri luminosi come il sole, animali verdi come l’erba e strane bestie.
Si voltò nuovamente ad osservare il suo villaggio: adesso era un piccolo agglomerato di capanne reso uniformemente rossastro dal tramonto. La pianura davanti a se era cosparsa di piccoli arbusti e alberi per miglia e miglia e così restò il paesaggio durante tutto il suo viaggio.
Il sole era ormai completamente tramontato e poca luce ancora rischiarava il cielo quando vide la grande roccia all’ombra della quale avrebbe atteso la notte e gli spiriti della pianura.

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